Subire un furto in casa è un’esperienza profondamente traumatica, in grado di lasciare segni psicologici molto profondi sulle vittime, al punto da dover richiedere l’intervento di psicologi e psicoterapeuti.
Solitamente, i ladri in casa lasciano due cose. Da una parte, ci sono problemi di natura logistica, come porte o finestre rotte, oggetti di valore rubati, danni fisici e necessità di agire tempestivamente sulle vulnerabilità della casa. Dall’altra parte, i danni sono di natura emotiva e psicologica, le fasi del trauma da superare e il necessario periodo di riassestamento mentale necessario.
Cosa fare dopo un furto: la parte pratica
In seguito al furto in casa, alcune azioni vanno fatte immediatamente sul momento e altre successivamente.
Innanzitutto, se si trova la casa forzata e si sospetta che il ladro sia all’interno, è opportuno avvisare tempestivamente le forze dell’ordine e procedere con estrema cautela, possibilmente aspettando che arrivino gli agenti a mettere in sicurezza la casa, senza ritrovarsi in conflitti e colluttazioni con i criminali.
Se, invece, il pericolo imminente è passato e ormai la casa è stata derubata dei suoi oggetti, serve comunque chiamare la polizia e spostare il meno possibile: impronte digitali e segni di passaggio saranno necessari per risalire ai possibili colpevoli.
Dopodiché, è bene che ci si preoccupi di mettere in sicurezza gli eventuali danni causati dall’effrazione: bloccare porte e finestre rotte, assicurare mobili o altri oggetti danneggiati ed eliminare i pericoli causati da eventuali altri danni alla casa. È importante che le prime 24-48 ore siano dedicate alla messa in sicurezza dell’abitazione e all’avviso dei vicini dell’avvenuto furto, così che i ladri non possano prendere di mira i dintorni e ripetere più volte l’azione criminale.
Utile anche cercare supporto e bloccare eventuali carte di credito, denunciare il furto di documenti mancanti e tutte quelle procedure per assicurarsi che i danni del furto non si protraggano nel tempo.
Risolta la questione a breve termine, servirà di pensare alle soluzioni a lungo termine: riparazioni dei danni, pulizia e sistemazione dell’ordine precedente all’evento (o, se aiuta, una nuova disposizione) e iniziare a pensare a sistemi di difesa e prevenzione: telecamere, allarmi a porte e finestre, reti e recinzioni agli spazi aperti circostanti la proprietà (da acquistare online su Esconti) e, magari, persino un corso di autodifesa personale.
Tutte queste soluzioni assicureranno non solo la messa in sicurezza dell’abitazione e il ritorno allo stato di ordine, ma un’occasione per potenziare i punti deboli del luogo che dovrebbe essere il più sicuro e che ha bisogno, dunque, di difese adatte al contesto.
Una delle installazioni più comuni è quella di sistemi antintrusione semplici, partendo da porte e finestre blindate, con serrature particolarmente complicate. A fare compagnia a queste precauzioni base, solitamente si accompagnano dei sistemi a infrarossi o per il rilevamento di movimenti.
Una pratica sempre più diffusa, per chi ha proprietà con spazi aperti e vulnerabili, è quella di scegliere una recinzione e applicarvi un sistema anti-intrusione, il quale può rilevare se vengono procurati danni alle reti o se si è provato a scavalcare. Il funzionamento di questi meccanismi si basa sul rilevamento di scosse, nel caso di scavalcamenti, o allentamenti di pressione, se viene danneggiata. Chiaramente, è incluso un sistema per riconoscere i falsi allarmi e l’integrazione con altri sistemi di sicurezza, per avere notifiche precise e non riempirsi di falsi allarmi.
Azioni successive ad un furto: la parte emotiva
Purtroppo, tutte queste soluzioni pragmatiche potrebbero non bastare a sanare il trauma emotivo causato da un furto domestico. La sicurezza è molto importante, ma il terrore di subire nuovamente un atto simile è molto alto e giustificato.
Il primo passo per superare tutto questo è sicuramente rivolgersi a uno psicoterapeuta o psicologo: aiutare a fare ordine nella propria testa e contrastare pensieri paranoici, paure e nuove fobie, oltre che superare il trauma vero e proprio, è essenziale.
In seconda battuta, è assolutamente necessario che si abbia del supporto attorno, che non si limiti semplicemente a minimizzare l’accaduto.
Infine, chiaramente, è bene adottare delle misure di contropiede per contrastare l’emozione traumatica. Cambiare la disposizione dei mobili in casa e risolvere quegli spazi lasciati a se stessi, in attesa dell’idea per utilizzarli, è un’ottima difesa e soluzione per superare l’evento traumatico.
Se si ha paura che succeda nuovamente un atto simile – del tutto comprensibile – e, in generale, si vuole avere una sicurezza in più, preoccuparsi delle sopracitate misure di prevenzione potrebbe essere un ottimo procedimento per ricostituire la fiducia nell’abitazione e far passare il costante senso di vulnerabilità che si può percepire in seguito a un furto.
Il furto in casa è un evento che non si augura a nessuno, per via soprattutto degli strascichi psicologici, oltre che ai danni fisici. Tuttavia, è bene sapere come reagire nel caso questa fatalità avvenga e non agire d’impulso, trascinando eccessivamente emozioni negative o evitando di assicurare la propria vita dal subire eventuali futuri gesti simili.